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  • Stress e fastidi addominali: tre risposte

    Fastidi Addominali Fastidi Addominali

    Perché c’è un collegamento

    Testa e stomaco comunicano tra loro. Perché? Semplicemente perché la nostra sopravvivenza dipende da questo. Immagini di partecipare a una gara di corsa. Non appena viene dato il via, per vincere è necessario bruciare più energia di quella necessaria per una camminata. Questa energia proviene dal cibo consumato e viene resa disponibile dallo stomaco. E per quanto riguarda lo stress? Intanto, che cos’è? Per il suo corpo, lo stress consiste in uno stato di allerta per un presunto pericolo fisico. Esatto: pericolo fisico. Il cervello non discrimina tra un cliente arrabbiato a telefono con lei e una tigre pronta ad aggredirla. Ciò accade perché nel corso dei millenni questa era la reazione appropriata. È un meccanismo di sicurezza che isola quelle parti del cervello non indispensabili per l’assunzione di una decisione rapida. Sfortunatamente, in generale, queste parti del cervello sono necessarie nel pensiero razionale. Lo stato di allerta determina nello stomaco una modalità di alto-rifornimento. Il problema è che lo stomaco non è preparato ad essere in questo stato per ore ed ore, ogni giorno. Ecco perché lo stress può causare fastidi addominali.

    Come ridurre i fastidi addominali collegati allo stress

    La strategia semplice è: essere meno stressati. Per raggiungere questo obiettivo, ci sono vari approcci. La distinzione principale è tra le misure per rilassarsi e quelle per risolvere le situazioni che sono causa delle preoccupazioni. Nella guida “La bussola della nutrizione” apprenderà un metodo che combina entrambi gli approcci. È importante perché le preoccupazioni hanno sempre un motivo.

    Cosa si può fare per agire ora?

    “La bussola della nutrizione” è un libro scritto per le persone come lei, che desiderano risolvere i propri fastidi addominali. La guida è stata elaborata in collaborazione con ricercatori e pazienti e fornisce consigli pratici e affidabili. Accanto alla gestione dello stress, apprenderà anche gli altri fattori che influenzano il benessere dello stomaco. Il libro contiene anche una dieta con cui evitare i fastidi, quando è necessario. Clicchi qui per ordinare il libro e liberarsi del fastidio addominale collegato allo stress.

    Lo stress causa fastidi addominali e spinge a prendere decisioni sbagliate. Scopra come gestire e vivere una vita più felice.

  • Legga i consigli migliori per l’intolleranza al sorbitolo

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    Perché dovrebbe preoccuparsi dell’intolleranza al sorbitolo

    Forse ha già familiarità con l’espressione dell’intolleranza a un ingrediente. Questa è la causa più comune dei sintomi della sindrome dell’intestino irritabile. Significa che lo stomaco non è in grado di utilizzare alcuni ingredienti contenuti in certi cibi. Nei fatti questo provoca dolori addominali, gonfiori, costipazione, diarrea e/o flatulenza. Nei casi di intolleranza al sorbitolo, la situazione è particolarmente complicata, poiché bastano quantità minime per scatenare questi sintomi sgradevoli. Anche se è il secondo tipo di intolleranza più comune, gran parte della gente non ha mai sentito parlare di questo alditolo. Se desidera liberarsi dei sintomi, dovrebbe modificare alcune abitudini per affrontare questa intolleranza quando scopre di averla.

    Come affrontare l’intolleranza al sorbitolo

    Il modo giusto è quello di controllare il consumo dei prodotti che contengono sorbitolo. Perciò ha bisogno di un elenco di cibi esaustivo basato sulle ultime ricerche scientifiche. Per molto tempo non si è saputo, per esempio, che certe verdure contengono anche sorbitolo. Non sapendolo, è probabile che continui a soffrire sintomi costanti malgrado le modifiche apportate alla dieta. Inoltre, si è trascurato che oltre al sorbitolo, esistono altri otto alditoli che provocano lo stesso effetto. Se possiede la lista di cibi corretta, è possibile sostituire i cibi che contengono alditoli con altri che ne sono privi. Per rendere tutto più semplice, la miglior guida sull’argomento è “La bussola della nutrizione”, che non solo contiene 1.111 prodotti in ordine alfabetico, ma li divide anche secondo le giuste categorie.

    Cosa può fare adesso

    Acquisti “ La bussola della nutrizione”, controlli di quale tipo di intolleranza soffre e modifichi di conseguenza la sua alimentazione. Questo è il modo migliore per liberarsi dei fastidi. La guida contiene anche consigli pratici e strumenti per la vita quotidiana, come un opuscolo da infilare nel portafoglio con le informazioni più importanti. L’unica guida che fornisce indicazioni esaustive riguardanti l’intolleranza al sorbitolo è “La bussola della nutrizione”. Scopra le porzioni di 1.111 cibi compatibili con l’intolleranza, come cereali, carni, bevande, prodotti di marca, fast food, frutta e verdure. Vale davvero la pena leggere questo libro. In alcuni prodotti che sembrano contenere sorbitolo, in realtà non ce n’è. Altri, come alcune verdure prive di sorbitolo, in realtà contengono alditoli. È indispensabile esserne a conoscenza perché l’alimentazione giusta consente di alleviare i disturbi. Il libro è stato elaborato in collaborazione con ricercatori e pazienti. Quindi troverà molti suggerimenti pratici. Tra questi c’è anche un opuscolo informativo da infilare nel portafoglio. Inoltre, il libro indica anche medicinali e prodotti per l’igiene orale che non contengono sorbitolo. Clicchi qui per acquistare “La bussola della nutrizione” e prendersi cura del suo benessere.

    Meta descrizione della pagina: L’intolleranza al sorbitolo è una diagnosi che semplifica la vita quando sa come affrontarla nel modo giusto.

  • Come gestire l’intolleranza al lattosio

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    Tre cose da sapere sull’intolleranza al lattosio

    Intolleranza al lattosio: che cos’è

    Molte persone che ricevono questa diagnosi sono perplesse, poiché o non hanno mai sentito parlare del lattosio oppure non pensavano di soffrire di un’intolleranza a questa sostanza. Il lattosio è anche conosciuto come zucchero del latte ed è presente in gran parte dei prodotti caseari. Per intolleranza si intende la scarsa capacità del corpo di assimilare il lattosio. Uno stomaco sensibile, che non ha nulla a che fare con la forza di carattere, può causare vari fastidi addominali. Una delle ragioni di tali fastidi è la lavorazione degli zuccheri da parte dei batteri, che determina la produzione di gas. Inoltre possono verificarsi anche dolori addominali, costipazione e diarrea.

    Ecco come è possibile eliminare i disturbi provocati dall’intolleranza al lattosio

    Maggiore è l’assunzione di lattosio, più è probabile che si manifestino i disturbi corrispondenti. Ne deriva che uno dei metodi per eliminare i disturbi è quello di ridurre il consumo dei cibi che lo contengono. Un altro metodo consiste nell’assunzione di capsule di enzimi. Eppure, entrambi gli approcci hanno solo degli effetti marginali per coloro che soffrono di intolleranza al lattosio. Studi recenti suggeriscono che i cosiddetti fruttani e galattani giocano un ruolo importante quando si tratta di prevenzione dei sintomi. Queste sostanze sono contenute anche nei fagioli ed è la ragione per cui esiste il detto “ogni fagiolo ha la sua nota”. Inoltre, sono presenti anche nel latte e in vari altri prodotti. Le ricerche indicano che in molte persone che soffrono di disturbi collegati all’intolleranza al lattosio, i fruttani e i galattani influenzano negativamente il benessere ancor più del lattosio stesso. Quindi, un approccio intelligente consiste nel controllare se si è allergici anche ai fruttani e ai galattani e poi tenere sotto controllo il consumo di conseguenza.

    Cosa si può fare

    L’intolleranza al lattosio di solito dura a lungo. Quindi è necessario trovare una strategia che funziona per contrastarla. Tenere sotto controllo il consumo, però, non è abbastanza. Bisogna anche considerare la salute complessiva e trovare il modo di compensare la perdita di sostanze importanti contenute nei cibi che evita. Inoltre, dovrebbe assicurarsi di evitare le limitazioni al consumo dei cibi che non sono necessarie. È possibile se riesce a determinare la sensibilità individuale e modificare le sue porzioni di conseguenza. L’unica guida che le offre questa opportunità e le spiega tutto ciò che è necessario sapere in modo conciso è “La bussola della nutrizione”. È stata elaborata in cooperazione con ricercatori e pazienti. Poiché è pratica, affidabile ed esaustiva, è utilizzata in tutto il mondo. Una volta apprese le cause e le conseguenze dell’intolleranza al lattosio, nella guida si trovano anche i test necessari per verificarla. Dopo aver condotto i test, potrà trovare le porzioni tollerabili di 1.111 prodotti. Un elenco dalla A alla Z rende facile la ricerca, mentre l’elenco per categoria le consente di trovare rapidamente un prodotto alternativo. Scoprirà anche di quante capsule di lattasio ha bisogno. Infine, il libro contiene le porzioni giuste per i galattani e i fruttani. Clicchi qui per acquistare “La bussola della nutrizione” per sbarazzarsi dei disturbi causati dall’intolleranza al lattosio.

  • Il lattosio in una salsiccia: il macellaio ha fatto cadere il latte?

    Rifugi Del Lattosio Rifugi Del Lattosio

    Perche i rifugi del lattosio infastidiscono molte persone

    Per liberarsi dai fastidi causati dall’intolleranza al lattosio, è necessario, prima di tutto, conoscere quali prodotti contengono lattosio. Verosimilmente il medico le ha detto che il lattosio è contenuto nei prodotti caseari. Lei riconosce i prodotti caseari: burro, formaggio, yogurt, latte, gelato e quark. A un certo punto, però, resta sorpreso. Perché la salsiccia contiene lattosio, per esempio? Non appena spunta questa domanda, molte altre seguono: contiene una quantità sufficiente da danneggiarmi? Devo cercare anche salsicce prive di lattosio? E la carne in generale? Quante capsule devono prendere per ogni fetta di carne?

    Quanti problemi provoca il lattosio contenuto in una salsiccia?

    Prima di tutto, una buona notizia: in natura, la carne non contiene latte. È stato aggiunto alla salsiccia. Ora, potrebbe pensare: chi diamine ha potuto farlo? Beh, il punto è che il lattosio nella salsiccia ne migliora la consistenza. Da questi dubbi vale la pena dedurne che è indispensabile ben informati. È necessario per riuscire ad evitare limitazioni alimentari inutili e contemporaneamente evitare i disturbi causati dal lattosio.

    Cosa fare per evitare i disturbi, nonostante i rifugi del lattosio

    Portare un’auto senza aver imparato prima a guidare è pericoloso. Una volta imparato, però, diventa facile. Lo stesso vale per l’intolleranza al lattosio. Soprattutto, è una scelta vincente investire in consigli validi, poiché l’intolleranza accompagna chi ne soffre per molto tempo. È importante optare per una strategia affidabile con l’obiettivo di liberarsi dei sintomi. La guida più tradotta a livello mondiale su questo argomento, “La bussola della nutrizione”, è stata concepita per aiutarla. Nella sua creazione, sono state coinvolte sia persone che soffrono di intolleranza al lattosio che ricercatori. Apprenderà tutto ciò che è necessario sapere sull’intolleranza e troverà le porzioni perfette per 1.111 prodotti. Clicchi qui per ordinare il libro e scoprire le quantità tollerabili che può mangiare di salsiccia con lattosio e di tanti altri prodotti, oltre a scoprire di quante capsule di lattasio ha bisogno.

    I rifugi del lattosio creano problemi a molte persone intolleranti al lattosio. Scopra come il lattosio entra nella salsiccia e perché sono utili i consigli di qualità.

  • A caccia del fattore scatenante

    fattore scatenante fattore scatenante

    Perché i disturbi dell’intolleranza possono verificarsi nonostante una giusta alimentazione

    Soprattutto coloro che soffrono per un’intolleranza al lattosio avvertono persistenti fastidi addominali. Ci sono due motivi frequenti per questo. O consumano involontariamente più lattosio di quello che vorrebbero oppure soffrono di un’intolleranza verso un’altra sostanza che provoca i disturbi. Nel primo caso ciò può accadere perché non utilizzano l’elenco dei cibi nel modo corretto, oppure perché l’elenco non contiene i cibi giusti, oppure non tiene conto delle interazioni tra le sostanze ed è troppo vago per essere utile. Nel secondo caso i primi ad essere sospettati sono i fruttani e i galattani. Queste sostanze sono responsabili anche del gonfiore avvertito quando si mangiano i fagioli. Comunque, sono contenuti in molti altri cibi e prodotti caseari. L’unica guida che contiene le porzioni corrette per una enorme quantità di cibi, che è possibile adattare a seconda della propria intolleranza, è “La bussola della nutrizione”.

    Come scoprire qual è il fattore scatenante corresponsabile

    “La bussola della nutrizione” presenta una tecnica di analisi basata sui disturbi. Grazie a questa e all’elenco dei fattori scatenanti più comuni, lei sarà in possesso di un ottimo strumento per eliminare i fastidi. Inoltre, troverà anche degli accorgimenti per ridurre lo stress, anch’esso un elemento scatenante dei fastidi. Poiché il libro è stato elaborato con ricercatori e pazienti, contiene consigli pratici e affidabili. Le saranno anche forniti elenchi di cibi con più di 1.111 prodotti. Sono in ordine alfabetico per una ricerca veloce e anche elencati per categoria. In questo modo è facile trovare un’alternativa giusta.

    Cosa fare per superare definitivamente i disturbi provocati dall’intolleranza

    Acquisti “La bussola della nutrizione”. Qui scoprirà se mangia una specifica sostanza in quantità eccessiva oppure se c’è un fattore scatenante corresponsabile che le provoca i disturbi. Grazie alla lista esaustiva dei cibi, potrà poi modificare la sua dieta in modo professionale. Infine, il libro offre molti suggerimenti pratici per la vita quotidiana. Clicchi qui per ordinare “La bussola della nutrizione” e sbarazzarsi dei disturbi persistenti causati dall’intolleranza.

    Le indicazioni del suo medico non funzionano nel risolvere i suoi fastidi addominali? Ecco cosa può fare.

  • Tre risposte fondamentali alla sindrome dell’intestino irritabile

    Sindrome Dell’intestino Irritabile Sindrome Dell’intestino Irritabile

    Ha un intestino irritabile? Ecco perché deve occuparsi personalmente del suo benessere

    Se soffre di sindrome dell’intestino irritabile, si troverà a dover affrontare fastidi come dolori addominali, gonfiori, costipazione, diarrea, flatulenza e/o costipazione. La causa soggiacente di solito è rintracciabile in un’intolleranza nei confronti di una o più sostanze: fruttani e galattani, fruttosio, lattosio e/o sorbitolo. Può essere causata da un malassorbimento di uno specifico cibo. Quale sia la sua intolleranza è ciò che deve scoprire. Anche se non c’è alcuna garanzia che riuscirà a scoprire un fattore scatenante specifico, le probabilità sono molto alte. Non appena lo scopre, sarà in grado di sbarazzarsi dei disturbi. Lo scopo è di non avvertire più sensazioni fastidiose nello stomaco  a meno che non siate innamorati. Il nostro approccio non è quello di rendere l’intestino meno sensibile (non esiste una ricetta), ma regolare il consumo di quegli alimenti che lo irritano.

    Come scopre ciò che scatena i suoi disturbi

    Qualsiasi cosa necessaria da sapere sulle procedure dei test è descritta per lei nella guida “La bussola della nutrizione”. Questo libro si basa sulle ultime scoperte scientifiche ed è stato elaborato in collaborazione con i pazienti. Il volume contiene vari consigli su come affrontare la sindrome dell’intestino irritabile nella vita quotidiana. Uno degli argomenti, per esempio, è come affrontare con successo lo stress e le preoccupazioni allo scopo di trovare una soluzione. Si tratta di un aspetto importante, poiché grazie a una riduzione dello stress si ottengono risultati più efficaci e maggiore benessere. Inoltre, è possibile imparare a trovare le motivazioni giuste per se stessi durante il periodo dei test e la successiva adozione di una dieta.

    Cosa fare per sbarazzarsi dei disturbi, una volta scoperta la sostanza scatenante?

    Una volta definita la causa scatenante, dovrà ridurre il consumo dei cibi che lo contengono fino a un livello che le consente di stare bene. “La bussola della nutrizione” le fornisce una lista esaustiva di cibi. Contengono le porzioni che il corpo tollera per più di 1.111 prodotti. È possibile personalizzarle in base al livello di sensibilità del proprio stomaco. Poiché gli elenchi non sono ordinati soltanto dalla A alla Z, ma anche per categoria, è facile trovare alternative giuste. Clicchi qui per ordinare il libro e prendere l’iniziativa per risolvere i fastidi provocati dalla sindrome dell’intestino irritabile.

    Meta descrizione sulla pagina: curare i fastidi provocati dalla sindrome dell’intestino irritabile scoprendo i fattori scatenanti e modificando di conseguenza la sua dieta

  • Tre cose da sapere sull’intolleranza al fruttosio

    Sull’intolleranza al Fruttosio Sull’intolleranza al Fruttosio

    Ragioni per agire in caso di intolleranza al fruttosio

    La diagnosi di intolleranza al fruttosio pone chi ne soffre davanti a una sfida. L’aspetto positivo è che hanno finalmente scoperto la causa dei loro disturbi. È fondamentale poiché l’intolleranza al fruttosio causa non soltanto dolori addominali, gonfiori, costipazione, diarrea e flatulenza, ma anche alcuni effetti collaterali, come alcune forme di depressione. In media,  coloro che soffrono di sindrome dell’intestino irritabile sono malati quattro giorni in più di quelli che non ne soffrono.

    Come tenere sotto controllo i disturbi in caso di intolleranza al fruttosio

    Per attenuare i disturbi, dovrà controllare il consumo di fruttosio in modo intelligente. Il termine chiave è controllare, poiché c’è un aspetto positivo e uno negativo dell’intolleranza al fruttosio rispetto ad altri tipi di intolleranza. L’aspetto negativo è che il sorbitolo influisce negativamente sulla capacità del corpo di assimilare il fruttosio, aumentando i disturbi. L’aspetto positivo è che se il fruttosio viene assunto insieme al glucosio, questo effetto negativo viene limitato. Quindi, al di là della riduzione dei cibi che contengono fruttosio, un’altra possibilità consiste nell’assicurarsi di consumare anche prodotti ad alto contenuto di glucosio. Quali prodotti contengono fruttosio? Il fruttosio si trova in modo predominante nella frutta, ma è anche contenuto in molte bevande analcoliche e nei dolci. Per tenere sotto controllo il consumo, quindi, è necessario un elenco esaustivo dei cibi. Sul mercato esistono alcune guide economiche, ma non tengono conto né del sorbitolo né del glucosio e anche le dimensioni delle porzioni sono generiche. Una guida che offre tutto ciò di cui ha bisogno in modo pratico è “La bussola della nutrizione”. Questo libro le consente anche di personalizzare le porzioni in base alla sua sensibilità individuale. In tal modo potrà evitare limitazioni alimentari non necessarie. Un’intolleranza al fruttosio la accompagnerà a lungo. Per tale motivo vale la pena investire in consigli di alta qualità.

    Qui otterrà ottimi consigli

    Come già menzionato, “La bussola della nutrizione” le offre un ottimo aiuto. Nell’introduzione scoprirà le cause e le conseguenze dell’intolleranza al fruttosio. Poi apprenderà come liberarsi dei fastidi. Inoltre, troverà i consigli offerti dai pazienti che hanno contribuito alla stesura del libro per affrontare la vita quotidiana. Il libro si occupa perfino degli aspetti salutari della dieta. L’ultima parte del libro contiene l’elenco dei cibi. Qui troverà le porzioni ben tollerate per più di 1.111 prodotti, ivi inclusi prodotti di marca, cereali, fast food, frutta e verdure, nonché pasti completi. Considerata la sua natura scientifica, il libro è consigliato anche agli specialisti. Clicchi qui per acquistare “La bussola della nutrizione” e riacquisti il suo benessere controllando l’intolleranza al fruttosio.

  • Leggi cosa fare per evitare la flatulenza

    Evitare la Flatulenza Evitare la Flatulenza

    Perché curare la flatulenza

    La flatulenza è sgradevole e si manifesta in modo strano. Alcune donne che ne soffrono, a volte, sono perfino considerate, erroneamente, incinta. Per di più la pressione nello stomaco genera fastidio e, talvolta, dolore. Quindi, è meglio fare qualcosa.

    Come curare la flatulenza

    È possibile curare la flatulenza con una dieta studiata per evitare quei cibi che provocano la produzione di gas nello stomaco. Ciò accade quando si mangia un ingrediente mal tollerato dallo stomaco in quantità eccessiva. Il funzionamento dello stomaco varia da persona a persona. Poiché sono molti i potenziali cibi sospetti, il primo passo è quello di scoprire qual è la sostanza responsabile nel suo caso. Quando il suo stomaco assorbe male una di queste sostanze sospette, i batteri devono effettuare un lavoro extra. Si determina così la produzione di gas, poiché l’azione dei batteri è meno efficace. Soltanto se mangia la quantità della sostanza scatenante che lo stomaco è in grado di assorbire, eviterà l’intervento dei batteri e quindi la flatulenza. Una volta scoperta la sostanza scatenante, è necessaria una lista di cibi adatta per agire. Questa dovrebbe contenere anche la quantità di una sostanza che lei è in grado di tollerare per evitare i disturbi. La guida “La bussola della nutrizione” le indicherà tutti i passaggi necessari.

    Cosa può fare subito

    Se vuole sbarazzarsi della flatulenza, la miglior cosa da fare è documentarsi bene e poi agire. “La bussola della nutrizione” è stato creato in collaborazione con ricercatori e pazienti e fornisce consigli pratici e affidabili. Il libro contiene anche strategie mirate a risolvere i problemi di stress. Inoltre, la lista esaustiva dei cibi contiene oltre 1.111 prodotti e le porzioni giuste per tutte e quattro le sostanze scatenanti. Clicchi qui per acquistare “La bussola della nutrizione” subito e si sbarazzi della flatulenza.

    Flatulenza? Ecco cosa fare per sbarazzarsene in modo naturale

  • Persistenti fastidi addominali? Meglio agire!

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    Perché agire nel caso di frequenti fastidi addominali?

    I fastidi addominali frequenti segnalano che qualcosa non va. Spesso non si è in presenza di alcun disturbo serio, anche se è bene fare comunque indagini accurate. Molte persone che avvertono questi fastidi soffrono di un’intolleranza alimentare a qualche sostanza. Alcune delle sostanze che frequentemente causano un’intolleranza sono il fruttosio (lo zucchero della frutta), i fruttani e i galattani (gli ingredienti responsabili del modo di dire “ogni fagiolo ha la sua nota”), il lattosio (lo zucchero del latte) oppure il sorbitolo (un alditolo). Se soffre di un’intolleranza, può eliminare i disturbi modificando la sua dieta in modo mirato. Ciò significa che deve ridurre il consumo di quei cibi che contengono una quantità eccessiva della sostanza che il suo corpo non tollera. Le intolleranze alimentari non affrontate possono provocare malattie che richiedono in media 4 giorni di ferie all’anno. È per questo che è necessario agire.

    Come determinare cosa scatena i disturbi

    È possibile determinare il fattore scatenante attraverso un gruppo di test. Prima di tutto, dovrebbe consultare uno specialista che escluda malattie più gravi. Il passo successivo è quello di controllare se soffre di un’intolleranza a una sostanza alimentare Tutti questi test sono descritti praticamente nella guida “La bussola della nutrizione”. Se soffre di un’intolleranza, i fastidi sono l’effetto di due processi chiamati fermentazione e osmosi. Entrambi sono il risultato di un errato assorbimento da parte del corpo. Ne derivano fastidi come dolori addominali, gonfiori, costipazione, diarrea e flatulenza. È possibile valutare se il corpo è affaticato per la presenza di una specifica sostanza, poiché una certa quantità di gas si diffonde nel respiro. Dunque, sono due gli aspetti che si possono esaminare: la quantità di un certo tipo di gas e i fastidi in senso più ampio. A partire da questi due fattori è possibile determinare qual è l’elemento scatenante. Il test dei sintomi si effettua quando non è un ingrediente, ma un particolare tipo di cibo a causare i fastidi. “La bussola della nutrizione” propone un percorso completo e un elenco dei cibi che più spesso scatenano i fastidi.

    Come gestire un’intolleranza

    Dopo aver appreso tutto ciò che è rilevante sulla natura dell’intolleranza e aver ottenuto la diagnosi, è tempo di entrare in azione. Se un cibo preciso provoca i fastidi, il compito è piuttosto semplice: basta evitarlo. Anche se si tratta soltanto di un ingrediente, riuscirà a scovarlo oggigiorno. “La bussola della nutrizione” offre l’elenco di cibi più affidabile, esaustivo e utile che sia mai esistito. Per la prima volta si prendono in considerazione le interazioni tra le sostanze, fornendo indicazioni precise sulla quantità di vari cibi/sostanze che è possibile mangiare per evitare i sintomi. Inoltre, è possibile adattare le porzioni individuali alla sensibilità individuale, così da evitare qualsiasi inutile limitazione nel consumo degli alimenti. Elaborato in collaborazione con ricercatori e pazienti, il volume contiene molti suggerimenti utili nella vita quotidiana. Clicchi qui per acquistare “La bussola della nutrizione” e si liberi dei disturbi addominali.

    Sconfigga i fastidi addominali con una dieta individualizzata. Apprenda come si sviluppa il disturbo, quali sono i fattori scatenanti e cosa può fare per sbarazzarsi dei loro effetti.

  • Gonfiore – le tre risposte principali

     

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    Perché agire per evitare gonfiori

    Ci sono eventi mondani durante i quali tutto deve filare liscio. Oltre a una proposta di matrimonio alla propria fidanzata, possono essere incontri, interviste o apparizioni in pubblico. L’emissione di gas, ovviamente, è sgradevole e tutt’altro che elegante e, soprattutto se accade con regolarità, indica un’intolleranza a uno specifico cibo o sostanza. Nel caso di un’intolleranza acuta, può scatenare perfino sintomi depressivi. Vale, quindi, la pena sapere cosa si può fare. Diciamolo con franchezza: i medicinali non sono né necessari né consigliabili, poiché a volte contengono proprio quelle sostanze che causano i fastidi.

    Come sbarazzarsi del gonfiore?

    Molto semplicemente, può sbarazzarsi del gonfiore limitando il consumo di quei cibi che ne sono la causa. Sembra facile, ma prima bisogna conoscere quali sono i cibi. Di alcuni, come i fagioli, è già a conoscenza. Ce ne sono altri, però. In realtà riguarda soprattutto certi ingredienti contenuti nei cibi. Ci sono quattro tipi diversi di sostanze potenzialmente problematiche e c’è anche un trabocchetto. Ognuno ne tollera quantità diverse. Ciò significa che la stessa quantità di cibo provoca gonfiori in alcune persone, ma non in altre. Se soffre regolarmente di gonfiori, ciò indica che è sensibile a una di queste sostanze. Se la consuma, questa non viene trasformata dal corpo per ricavarne energia, ma viene lavorata dai batteri. Il problema è che i batteri sono meno efficaci, per cui nel processo si genera del gas. Viceversa, meno lei fornisce nutrimento ai batteri, meno avvertirà gonfiori. Quindi è fondamentale determinare la quantità che lei è in grado di tollerare per ciascuna delle sostanze e poi scoprire quanta ne contengono i cibi che mangia solitamente.

    Cosa può fare concretamente

    Nella nuova guida “La bussola della nutrizione”, troverà un test per determinare la sostanza o le sostanze che il suo corpo non è in grado di assorbire nel modo corretto. Se soffre di un’intolleranza a un cibo/una sostanza, apprenderà tutto ciò che è necessario sapere sul contesto e le conseguenze dell’intolleranza. Inoltre, troverà elenchi di cibi con le porzioni tollerate dal corpo di 1.111 prodotti. In tal mondo potrà modificare la sua dieta in modo permanente oppure temporaneamente, prima degli eventi importanti della sua vita. Poiché il libro è stato elaborato in collaborazione con ricercatori e pazienti, troverà informazioni pratiche e affidabili. Clicchi qui per acquistare “La bussola della nutrizione” e sbarazzarsi del problema del gonfiore.

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